Villaggio Terrata 2

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Il Consiglio di Stato

Il 4/7/2012 è stato pubblicato un articolo  a pagamento sull'Unione Sarda.
Tutti i firmatari dell'articolo: Abeltino Giovanna Maria e Montaldo Giuseppe, Barbieri Mauro, Barinotti Ignazio e Zovi Patrizia, Baviera Paolo Giuseppe e Militello Antonina, Bisetti Emanuele, Alberto e Andrea, Bossi Gianluca, Brocchi Elvira, Brugioni Dario, Carminati Domenico, Castellazzi Mario, Cazzaniga Graziella, Ceriani Valerio, Cerutti Renato e Gallina Daniela, Columbano Gioacchino, Condò Franco, Deiana Giovanni e Chessa Anastasia, Diani Luca, Flore Giovanni, Franceschetti Felice Pietro, Galatola Maria Rosaria, Gallozzi Enrico, Girola Alessandro, Girola Silvio Stefano, Lamperti Celestino, Lodi Tiziana, Longoni Alberto e Melzi Graziella, Mantovani Alberto e Barbieri Alessandra, Marchiori Marco, Mastropietro Licia, Mattia Francesco, Maulicino Antonio, Molinari Andrea, Nalesso Giuliano, Palmara Domenico, Palmerini Giovanni, Paolillo Gaetano, Petermann Paolo, Posa Pietropaolo, Rinaldi Federico, Rinaldi Michele, Saba Gavino, Sarto Manola e Serenella, Sbragia Stefano, Silva Giuliana, Spadoni Grazia e Ceccato Franco, Tonon Gianmarco e Mario, Toscani Rosanna, Vaccaro Stella.

Per leggerlo cliccare qui

22 maggio 2012
Il Consiglio di Stato, vista l'innegabile gravità del danno evocato, ha sospeso le ordinanze di sgombero emesse dal Comune di Golfo Aranci.
Un primo punto a favore per la Giustizia
dove fin'ora c'è stata ingiustizia.
Grazie a tutti coloro che ci sostengono.

L'Unione Sarda 24/05/2012
GOLFO ARANCI. Il Consiglio di Stato dà ragione ai proprietari delle case.
Terrata 2, lo sgombero è sospeso.
Non ne avevano mai vinta una, i proprietari delle case confiscate. Ma adesso ce l'hanno fatta. A Terrata 2 lo sgombero è sospeso. L'ha deciso ieri il Consiglio di Stato, secondo grado di un giudizio cominciato a febbraio. Cioè quando gli ottantotto titolari delle villette vista mare presentarono (e persero) il ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale).
IL VERDETTO
Dunque l'appello è accolto, la vittoria incassata. A Terrata 2, adesso, hanno ragione i proprietari di quegli immobili da 45 metri quadrati acquistati dal '93 in avanti. Poi nel '97 il sequestro, su ordine della Procura che allora indagava sulla presunta lottizzazione abusiva. Fatto sta che, ieri, il massimo organo della giustizia amministrativa ha ribaltato il verdetto del Tar: a Terrata 2 lo sgombero è sospeso, insieme a tutti gli atti che il Comune di Golfo Aranci ha messo in campo per liberare le case. Così è scritto sull'ordinanza emessa dal Consiglio di Stato.
I LEGALI
Ovviamente, gli avvocati di Terrata 2 non fanno festa. «Siamo soddisfatti», si limita a dire Nicola Melis che sta seguendo il fascicolo insieme a Bebetto Ballero. «Adesso - continua - attendiamo che il Tar si pronunci nel merito». In ballo c'è l'annullamento dello sgombero. «Noi - continua Melis anche a nome di Ballero - abbiamo lavorato perché il Tribunale azzeri pure la confisca, ma sarà difficile». Non fosse altro che la materia è competenza della giustizia civile. Tanto che la Cassazione, ad aprile, ha respinto la richiesta di revoca.
TAVOLO COL COMUNE
A questo punto il dialogo tra amministrazione e proprietari può partire, così come concertato il 27 aprile, quando gli ottantotto di Terrata 2 andarono sotto il Municipio a protestare. In dieci minuti arrivò il sindaco Giuseppe Fasolino che ospitò i proprietari nell'aula consiliare. Quell'incontro si chiuse con la promessa di aprire un tavolo per trovare una soluzione. Del resto, Fasolino non l'ha mai nascosto: «Ho firmato l'ordinanza di sgombero su ordine della Procura, ma con molto ritardo proprio perché capisco le ragioni dei proprietari». Melis e Ballero sono pronti a riallacciare il filo con l'amministrazione: «Noi riteniamo che Terrata 2 possa essere salvata attraverso un Piano di recupero». La giunta Fasolino non è convinta che sia la strada giusta. Ma adesso che il Consiglio di Stato ha deciso, si può trattare.

La Nuova Sardegna 25/05/2012
Terrata, la battaglia continua decisiva la sentenza del Tar
GOLFO ARANCI. Il Consiglio di Stato riaccende la speranza nei condòmini di Terrata 2 , da anni in lotta per salvare le proprie case dalla confisca. I giudici della sezione quinta, riuniti nella camera di consiglio del 22 maggio, hanno deciso di sospendere il provvedimento di sgombero disposto dal Comune in ottemperanza alla sentenza della Cassazione, accogliendo l’istanza dei ricorrenti, «vista l’innegabile gravità del danno evocato, la lunga risalenza nel tempo della questione e ritenuto, nel bilanciamento degli interessi contrapposti, che la concessione della misura cautelare richiesta, non comporti rilevanti conseguenze per il comune di Golfo Aranci», scrive nell’ordinanza il collegio dei giudici. Uno stop, dunque, per il Comune che stava pianificando lo sgombero e che, invece, non potrà procedere fino a quando non verrà fissata l’udienza di merito del Tar che dovrà pronunciarsi a proposito delle ordinanze di sgombero emesse dal Comune e impugnate dai proprietari delle case. «Martedì prossimo incontreremo il nostro avvocato per fare il punto della situazione e capire cosa fare», dice il sindaco Giuseppe Fasolino. Soddisfatti, ovviamente, i condòmini per il risultato, il primo finora raggiunto. «Anche il Consiglio di Stato ritiene che abbiamo subìto un innegabile gravo danno e andremo avanti in tutte le sedi per far valere le nostre ragioni – dice uno di loro, Silvio Rinaldi –. Questa sentenza ci concede un po’ più di tempo per continuare il dialogo intrapreso col Comune». (t.s.)


Il Giornale del 25/5/2012

La Nuova sardegna 24/05/2012
Terrata, colpo di scena: lo sgombero è sospeso
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dei proprietari delle case confiscate Sulla lottizzazione abusiva pesa la confisca confermata dalla Cassazione
GOLFO ARANCI. Il Consiglio di Stato ferma lo sgombero di Terrata 2 disposto dal Comune: l'amministrazione non potrà prendere possesso delle case, fino a quando non verrà fissata l'udienza di merito del Tar, che dovrà pronunciarsi in merito al provvedimento. Al Consiglio di Stato, i proprietari delle case avevano fatto ricorso, dopo che il Tribunale amministrativo regionale aveva rigettato la richiesta di sospensiva dell’intervento di sgombero che il Comune aveva emesso in ottemperanza alla sentenza della Cassazione del 2006: i giudici, riuniti due giorni fa, hanno accolto l'istanza dei ricorrenti, sospendendo il provvedimento.
Per i condòmini di Terrata 2, da quindici anni al centro di un'estenuante battaglia legale in difesa delle proprie case, si tratta della prima vittoria. Un primo risultato positivo che concederà agli oltre settanta proprietari, un po' di tregua. «Finalmente un collegio di giudici non condizionato dalle decisioni precedenti», commenta l'avvocato Benedetto Ballero, che da anni segue il caso di Terrata 2, un complesso edilizio finito nella bufera giudiziaria e diventato di proprietà del Comune per effetto della confisca penale stabilita nel 2006 dalla Corte di Cassazione per il reato di lottizzazione abusiva. Una dura battaglia, quella portata avanti dagli acquirenti, decisi a difendere fino all'ultimo grado di giudizio le loro proprietà, a cui aveva messo la parola fine circa un mese fa, la Corte suprema di Cassazione che aveva confermato la confisca delle abitazioni, sulle quali incombe pesantemente il provvedimento di sgombero. Ora, lo stop imposto dal Consiglio di Stato, che ferma l'azione intrapresa dal Comune. Sospensione che si protrarrà fino a quando non verrà fissata l'udienza di merito del tribunale amministrativo regionale che dovrà accogliere o rigettare la richiesta di revoca delle ordinanze di sgombero emesse dal Comune, avanzata dai condòmini (assistiti anche dall’avvocato Mario Sanino di Roma). «La decisione del Consiglio di Stato ci consentirà di dialogare col Comune per decidere come proseguire, affrontando sia il discorso del Puc, sia come gestire questo periodo transitorio», spiega ancora Ballero. Fermo restando, che rimane immutata l’intenzione di ricorrere alla Corte di giustizia europea.
Qualche settimana fa, i condòmini avevano denunciato prima in un’assemblea e poi in un sit-in davanti al palazzo comunale di via Libertà la loro odissea giudiziaria, «siamo vittime di un clamoroso errore giuridico», hanno detto, ribadendo la loro estraneità ai fatti che hanno dato luogo alla confisca, «ci portano via le case senza essere mai stati inquisiti, né ascoltati». Nella lunga giornata di protesta, avevano inscenato un sit in davanti agli uffici comunali, nell’estremo tentativo di fermare uno sgombero non più rinviabile. Almeno fino a quel giorno, quando il sindaco Giuseppe Fasolino aveva spiegato che non poteva fare altro che rispettare la legge, che l’amministrazione non poteva più aspettare, «non abbiamo mai dimostrato accanimento nel volerci prendere le vostre case, ma adesso dobbiamo agire», aveva detto ai condòmini. Nei giorni successivi, il primo cittadino aveva anche incontrato il prefetto, una prima riunione per cominciare a pianificare l’intervento. Ora la sospensione decisa dal Consiglio di Stato.

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